Il cioccolato: da peccato di gola ad alleato per la salute

Nella cultura occidentale siamo oramai abituati a vivere con l’idea che i cibi più ghiotti sono quelli che più nuocciono alla salute, per tale motivo proviamo un senso di colpa ogni volta che ci abbandoniamo al piacere del cioccolato…ebbene cercheremo di convincervi che il cioccolato non solo se consumato nelle dosi giuste non è dannoso, ma addirittura può diventare un alleato della nostra salute.

Innanzitutto è necessario individuare di quale tipo di cioccolato stiamo trattando. In commercio, infatti, si possono trovare diverse varietà di cioccolato (fondente, al latte, gianduia, bianco), e queste si possono combinare con altri ingredienti (noci, mandorle, nocciole, pistacchi o sostanze aromatiche come il concentrato di vaniglia). Ne consegue che ogni varietà di cioccolato ha proprie caratteristiche caloriche le quali che variano a seconda degli ingredienti con i quali si combina e spesso le combinazioni di cioccolato nascondono aggiunte extra di zucchero che sì, possono essere considerate nocive per una dieta sana ed ipocalorica.

In questo articolo parleremo in particolare di cioccolato fondente delle sue caratteristiche nutrizionali, che aiutano a migliorare tutta una serie di patologie fisiche e psicologiche.

Per cominciare il cioccolato fondente per essere chiamato tale deve contenere almeno il 35% di cacao, se extra-fondente la percentuale di cacao arriva al 43%. La quantità di cacao è decisiva poiché ad essa è correlata la presenza di flavonoidi, della famiglia dei polifenoli, gli antiossidanti che possono contribuire a combattere i radicali liberi, spesso causa di malattie degenerative, responsabili dell’accelerazione dell’invecchiamento e, secondo alcuni studi anche del cancro. Non bisogna dimenticare che i flavonoidi non eludono la presenza di grassi e quindi di calorie, l’importante è tener presente che 100 grammi di cioccolato forniscono quasi 500 calorie, che in proporzione possono corrispondere fino al 25% del fabbisogno calorico giornaliero, ovviamente il dato percentuale cambia in riferimento all’età, al sesso, al tipo di fisico ed allo svolgimento di attività sportiva). Per aggiungere una nota più che positiva, bisogna considerare che i grassi presenti nel cioccolato fondente sono della categoria dei trigliceridi, che possiedono proprietà ipocolesterolemizzanti e quindi non sono totalmente dannosi.

Il cioccolato fondente è stato anche protagonista di diverse ricerche scientifiche relative al controllo della pressione arteriosa, le quali riportano che il consumo di cioccolato aumenta la funzionalità dei vasi sanguigni e ciò lo converte addirittura in un dolce rimedio per prevenire l’infarto.

Oltre ad essere una fonte naturale di antiossidanti, il cioccolato è ricco di ferro, quindi può aiutare chi soffre di anemia. Possiede inoltre buone quantità di fosforo e potassio.

In relazione all’aspetto psicologico, il cioccolato funziona contro lo stress grazie alla sua alta percentuale di magnesio (circa 300mg per 100 gr di cioccolato), agendo contro gli stati di irritabilità e nervosismo. La presenza della teobromina, sostanza alcaloide tipica del cacao, e della caffeina combattono la stanchezza e favoriscono il livello di concentrazione. Il cioccolato fondente, grazie alla presenza dell’Anandamide (lipide endogeno) del cacao, è inoltre capace di condizionare effetti comportamentali, tono dell’umore e funzioni cognitive. Alcune ricerche hanno riportato che alcune sostanze chimiche identificate come neurotrasmettitori, tra le quali troviamo la feniletilammina che è presente nel cacao, hanno particolare influenza sul tono dell’umore. Questa sostanza è costituita da una molecola simile alle amfetamine e, grazie agli effetti della dopamina e noradrenalina, mantiene svegli e allontana la fatica.

Inoltre, se si consuma un cioccolato con una percentuale di cacao pari o superiore al 65%, dando modo al palato ad abituarsi al retrogusto piuttosto amaro, si potrà addirittura tenere sotto controllo la tanto temuta “voglia di dolce” ed altri eventuali attacchi compulsivi nei confronti dei dolciumi o di alimenti che contengono alti livelli di zucchero.

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